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È iniziata la seconda fase del progetto iniziato nel mese di ottobre in Italia durante il quale un gruppo di 17 restauratori giordani è volato in Italia per apprendere le tecniche di restauro dalle eccellenze del made in Italy, tra cui Acrobatica. Promosso e organizzato da Sela for Training and Protection of Heritage, associazione no-profit con sede a Petra (Giordania) per la conservazione dei beni culturali, in collaborazione e con il sostegno di Drosos Foundation e la Provincia Autonoma di Petra, il progetto promuove la salvaguardia internazionale dei beni culturali e la diffusione del sapere oltre i confini geografici.

Durante questa seconda fase, dal 21 al 28 novembre in Giordania, il nostro coordinatore tecnico Stefano Solari e il nostro restauratore Andrea Gobbi, insegneranno ai giovani restauratori la tecnica di Acrobatica per il restauro monumentale su fune.

“In Giordania – spiegano Stefano Solari e Andrea Gobbi, rispettivamente coordinatore e restauratore di Acrobatica coinvolti nel progetto – riprenderemo il cammino iniziato a Firenze, dove già abbiamo approfondito la teoria degli ancoraggi e dei nodi necessari per operare in sicurezza sulle funi. Ultimeremo quindi la parte teorica con nozioni sul lavoro in quota e in sospensione, riprendendo l’analisi dei DPI e la vestizione. Infine, passeremo alla pratica e, partendo dagli ancoraggi in quota, verificheremo le fasi di discesa e di risalita sulle pareti esterne al monumento, spiegando anche il passaggio di frazionamento, il cambio corda e il soccorso”. Alla fine della formazione avverranno le calate in autonomia, su Al Khazneh, dei dieci alunni della scuola edile.

Siamo davvero fieri di essere stati coinvolti in questo progetto – ha commentato Anna Marras, la nostra CEO -. Da sempre crediamo nel valore della formazione e della condivisione del sapere e questo nostro valore è ciò che sta alla base del nostro successo imprenditoriale e della crescita che oggi ci vede la prima realtà europea nel settore dell’edilizia su fune. Sapere che questi dieci ragazzi forse un giorno lavoreranno per preservare uno dei monumenti più straordinari della storia dell’umanità usando la tecnica che abbiamo insegnato loro, ci riempie di orgoglio”

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